In una delle meditazioni tradizionali della mindfulness, per comprendere la natura transitoria delle emozioni si invita ad immaginarsi sopra una tavola da surf su un’onda del mare che sale e si gonfia.
Poi si invita a provare a percepire come ci sentiremmo in cima a quell’onda sopra la nostra tavola.
E’ una espressione che mi si è sempre rimasta impressa, perché sembra un ossimoro: come se equilibrio e instabilità fossero l’uno il contrario dell’altra. Ma forse non è proprio così.
L’idea di salute mentale è spesso promossa come qualcosa di solido, quasi granitico e inscalfibile, mentre la mia esperienza personale e professionale raccontano qualcosa di diverso.
Eppure accogliere la natura mutabile della nostra esperienza umana ci apre anche alla possibilità di darci la possibilità di guardarla per ciò che è, giudicandola (e giudicandoci) un po’ meno.