I cosiddetti “tic nervosi” sono abbastanza diffusi tra i bambini (circa 1 su 100 intorno ai 5 anni sviluppa un tic), ma occorrono anche nella popolazione adulta. Si tratta di varie tipologie di movimenti stereotipati, senza uno scopo preciso, e su cui la persona sente di non avere il controllo.
Trattandosi di esternazioni comportamentali evidenti su cui si sente di non aver il controllo possono essere causa di imbarazzo e disagio e sono spesso esacerbati da condizioni di stress o in cui ci si sente in ansia.
Alcuni tipi di tic sono quelli vocali (emettere rumori o grugniti, schiarirsi la voce, sbuffare o sospirare…) oppure quelli motori (movimenti delle palpebre, tamburellare con le dita, battere i piedi per terra, ecc…).
Tra i tic vocali troviamo anche l’ecolalia (ripetere le parole pronunciate dagli altri come un’eco), la coprolalia (ripetizione di parolacce). Inoltre, sono considerati tic anche l’onicofagia (mangiarsi le unghie) e la tricotillomania (toccarsi ripetutamente i capelli, arrivando anche a strapparli).
Generalmente cominciano durante l’infanzia. Molto spesso nel giro di 12-18 mesi possono risolversi da soli, ma in alcuni casi possono protrarsi ed arrivare fino all’età adulta. Si tratta di comportamenti ripetitivi che, seppur non volontari, hanno la funzione di rassicurare una persona che si trova a disagio o che sente che le sta sfuggendo il controllo di una determinata situazione.
Non è davvero il caso di fare allarmismo sui tic ma, nel caso in cui perdurino nel tempo può valere la pena consultare un neurologo (o un neuropsichiatria infantile in caso di bambini) per escludere eventuali cause organiche e valutare un aiuto farmacologico.
In ogni caso, visto che i tic sembrano accentuarsi in situazioni particolarmente stressanti è utile anche affrontare il problema dal punto di vista psicologico. Affrontare emozioni, ansia e stress con maggiore consapevolezza è un’esperienza utile a chiunque ma in particolar modo a chi soffre di tic.
Non è utile cercare di fermare volontariamente il tic, piuttosto è consigliato impegnarsi in attività fisiche o ricreative rilassanti e di nostro gradimento, così come sviluppare consapevolezza psico-corporea attraverso tecniche di rilassamento, di meditazione o lo yoga.
In generale, è utile anche imparare a bilanciare bene la propria vita, trovando un sano equilibrio tra studio/lavoro, relazioni, attività sportive e hobby, in modo ridurre le fonti di stress e imparare a gestire situazioni problematiche con maggiore sicurezza in se stessi.
La consulenza psicologica può essere sicuramente un’importante alleata, per (ri)scoprire risorse personali come l’autostima, l’autoefficacia e la resilienza.
Infine, una indicazione per amici e famigliari di persone che soffrono di tic. Sia che si tratti di bambini che di adulti è bene: