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A volte un errore è solo un errore

A volte un errore è solo un errore

Attenzione a non fare diventare anche gli sbagli una performance: a volte un errore è solo un errore

Nella nostra società basata sulla performance, voti, giudizi e gerarchie è facile sviluppare un cattivo rapporto con gli errori: gli sbagli diventano imperdonabili e si rischia che si trasformino nella bandiera della propria identità.

Brené Brown sostiene che se si decide di provare a fare qualcosa di nuovo, gli errori non sono una possibilità sono una garanzia.

E’ molto utile l’idea di fare amicizia con gli errori: senza errori nella replicazione del DNA, per esempio, probabilmente saremmo ancora amebe nel brodo primordiale.

Senza errori non c’è esperienza.

Può essere molto utile dare questo tipo di cornice ad esperienze in cui le cose non sono andate come avremmo sperato: trasformare uno sbaglio in qualcosa che ci aiuta ad evolverci come persone. Ma non è una legge assoluta di natura, e cercare sempre, in ogni nostro errore, una occasione per imparare qualcosa potrebbe rischiare di farci restare sempre in un’ottica di performatività. Se non riesco a trasformare un mio errore in una lezione di vita c’è qualcosa che non va in me?

Certo che no! Parafrasando il buon vecchio Sigmund, a volte un errore è solo un errore.

Sono una psicologa psicoterapeuta e lavoro a Rovigo e online. Mi occupo del benessere psicologico di adulti e adolescenti.

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