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Capitalismo e salute mentale

Capitalismo e salute mentale

In che modo il capitalismo può influenzare la diagnosi e la cura della salute mentale

“In psichiatria, avere un lavoro è considerato una delle principali caratteristiche dell’essere una persona ad alto funzionamento …  Una società capitalista valorizza la produttività dei suoi cittadini sopra ogni altra cosa, e coloro che hanno gravi malattie mentali hanno molte meno probabilità di essere produttivi in ​​modi considerati preziosi: aggiungendosi al ciclo di produzione e profitto”.

― Esmé Weijun Wang, The Collected Schizophrenias: Essays

 

Mentre discendevo nella tana del bianconiglio che è il canale YouTube  Ask A Mortician della professionista funebre Caitling Doughty, sono incappata in un video in cui parlava della  Sindrome di Cotard, una rarissima quanto inquietante sindrome psichiatrica in cui la persona è convinta di essere morta o che parti di sé siano morte. Doughty citava come fonte di informazioni il libro “The Collected Schizophrenias: Essays” scritto da Esmé Weijun Wang che per periodo della sua vita ha sofferto di questa sindrome oltre ad aver ricevuto una serie di diagnosi di cui la più recente, e forse la più corretta, è di disturbo schizoaffettivo.

Ho iniziato subito ad ascoltare la versione audio del libro, narrata dall’autrice stessa, giovane scrittrice e saggista americana, nata da genitori taiwanesi. Wang apre una finestra sulla propria vita, sulle sue esperienze e sulla difficoltà di navigare il mondo delle diagnosi psichiatriche psicotiche, specialmente quando si è una persona non bianca.

Tra ironia e disperazione, Wang fa una lucida analisi intersezionale del mondo della psichiatria e della salute mentale (nel suo caso specifico, quella americana) in cui la gerarchia tra disturbi accettabili e meno accettabili risulta ben chiara sia a pazienti sia a sanitari e di come abbia dovuto combattere a colpi di prestigiosi titoli di studio e costruirsi una corazza di make up e vestiti alla moda per farsi ascoltare e prendere sul serio nel corso del tempo.

Wang è critica soprattutto dell’influenza coloniale e capitalistica sulle persone con problemi di salute mentale che finiscono per essere considerate più o meno meritevoli di supporto a seconda di quanto riescono ad essere produttive e, se non lo sono, risultano essere oggetto di biasimo.

In un momento in cui, anche in Italia, grazie al lavoro di tantə advocate, noi professionistə della salute mentale ci stiamo interrogando sulla nostra responsabilità rispetto a come si propagano socialmente i pregiudizi verso chi riceve una diagnosi psichiatrica, credo sia fondamentale non dimenticare quanto il concetto di produttività capitalistica invade i processi diagnostici e di conseguenza anche quelli di cura e recovery.

Sono una psicologa psicoterapeuta e lavoro a Rovigo e online. Mi occupo del benessere psicologico di adulti e adolescenti.

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