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Cibo, alimentazione e neuroatipicità

Cibo, alimentazione e neuroatipicità

Pensavo fosse un disturbo del comportamento alimentare e invece … era pregiudizio neurotipico

Premesse:

  1. sono una professionista sanitaria HAES®(Health At Every Size) e cioè un approccio di ricerca e sanitario non focalizzato sul peso che mira a fornire un accesso equo, umano ed efficace alle cure per la salute alle persone di tutte le taglie.
  2. Le riflessioni di questo post sono scaturite a seguito della supervisione che ho chiesto Francesca Tamponi, Terapista della Riabilitazione Psichiatrica
  3. Questa tematica era stata affronta anche lo scorso novembre su instagram da la @lamentedinica, su ispirazione di @theautisticyogini, in un post intitolato “Abilismo nella comunità HAES”.

E’ molto difficile comunicare la complessità di approcci non focalizzati sul peso come l’HAES o il Mindful Eating o l’Intuitive Eating in un social, perché per quanto esistano delle linee guida, il presupposto è che non sono protocolli da applicare meccanicamente.

E’ facile, invece, comprendere quanto il mondo e di conseguenza anche la comunità sanitaria siano orientati e informati dalla neurotipicità e quanto le persone neuroatipiche o neurodivergenti e i loro bisogni siano scarsamente rappresentati e compresi.

Aggiungiamoci il bias sanitario verso le donne e le persone assegnate femmine alla nascita neuroatipiche e abbiamo la ricetta per un possibile disastro.

Quando parliamo di persone neuroatipiche ci stiamo riferendo ad un universo con molteplici soggettività. Non è possibile fare un discorso che valga per tuttə, tuttavia sappiamo per alcune persone tra iper o iposensibilità sensoriale, necessità di mantenere le routine e un carico mentale quotidiano sostenibile, suggerire di ascoltare i propri segnali di fame/sazietà potrebbe essere inutile e soprattutto dannoso.

Divulgare una versione edulcorata e mainstream dell’HAES è ormai la regola all’estero e presto sarà così anche in Italia, quindi, diffidate di chi vi vuole vendere, ad esempio l’Intuitive Eating o il Mindful Eating come facili strategie per volersi bene o, peggio ancora, per perdere il peso.

Il senso NON è quello. L’HAES è un approccio sanitario a tutto tondo e non riguarda solo l’alimentazione. L’Intuitive Eating è una delle tante possibilità che ci sono riguardo l’alimentazione sotto l’ombrello HAES MA (come ha detto più volte anche la dietista Veronica Bignetti) non è la panacea di tutti i mali, non è sempre accessibile e non è sempre utile.

Una persona neurodivergente che cerchi un supporto HAES (per qualsiasi suo aspetto della salute, anche alimentare) ha il DIRITTO di ricevere un trattamento che sia compatibile con i suoi valori e le sue peculiarità.

Il principio fondamentale dell’HAES è di riconoscere le molteplici forze e fattori in gioco nella nostra salute e tenerli in considerazione per uscire dalla logica del protocollo e guardare alla salute in ottica personalizzata.

Quindi per noi professionistə sanitarə che vogliamo lavorare seguendo questi approcci, mettiamocela via che implica abituarsi a stare nella complessità e soprattutto a non smettere mai di formarci ed ascoltare.

Anche se nel nostro lavoro non faremo mai diagnosi legate all’ombrello delle neuroatipicità, non possiamo prescindere dallo smantellare il nostro pregiudizio neurotipico.

Sono una psicologa psicoterapeuta e lavoro a Rovigo e online. Mi occupo del benessere psicologico di adulti e adolescenti.

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