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Adattarsi è diverso da appartenere

Adattarsi è diverso da appartenere

La differenza tra adattarsi agli standard della società e il bisogno di appartenenza: una riflessione ispirata da Brené Brown

Non ti ho ancora suggerito la lettura de “I doni dell’imperfezione” di Brené Brown? Probabilmente sei rimastə unə dei pochi esseri umani sul pianeta! La riflessione di oggi è stata ispirata dal capitolo sull’esplorazione del potere dell’amore, dell’appartenenza e dell’essere abbastanza.

Spendiamo una enorme parte del nostro tempo e delle nostre energie a cercare di cambiare quelle parti di noi che non combaciano con gli standard della nostra società capitalistica e abilista. Il miraggio è che se sapremo adattarci a quello che il mondo vuole che siamo otterremo la tanto agognata approvazione.

Ma il gioco è truccato, la casa vince sempre, e non è cercando di smussare i nostri scomodi angoli che troveremo l’accettazione di cui abbiamo tanto bisogno.

Sapersi adattare a ciò che la società vuole è sopravvivenza per chi vive all’intersezione di una o più marginalizzazioni: poter essere sempre impertinentemente se stessə senza aver paura delle conseguenze è ancora troppo spesso un privilegio.
D’altra parte, il bisogno di appartenenza, di sentire di fare pare di qualcosa di più grande di noi, è un istinto primordiale: ne abbiamo bisogno per vivere.

Facciamo quello che ci serve per stare in un mondo che vuole cambiarci e che un giorno saremo noi a cambiare.

Nel frattempo, cerchiamo e troviamo la nostra gente, quellə che riconoscono e validano le nostre cicatrici, reali e spirituali, perché anche noi faremo lo stesso con loro. Sono là fuori, e anche loro stanno cercando noi.

Sono una psicologa psicoterapeuta e lavoro a Rovigo e online. Mi occupo del benessere psicologico di adulti e adolescenti.

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