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La pigrizia non esiste

La pigrizia non esiste

La pigrizia non esiste: e se fossero gli standard che vi vengono richiesti ad essere impossibili?

Negli ultimi anni ho sempre avuto crescente insofferenza verso la parola pigrizia e il modo in cui diventa un’arma di abilista da usare verso chi osa non conformarsi a certi standard di produttività.

Chisseneimporta se stai affrontando malattie croniche, stress cronico, pandemic fatigue, se hai bisogno cdi occuparti della tua salute mentale, magari minata da discriminazioni sistemiche, o semplicemente vuoi vivere una vita al tuo ritmo.

Una narrazione tossica che si è acutizzata molto nel 2020.

Un anno che ha evidenziato gli assurdi standard di frenesia e accumulo a cui ci viene chiesto di conformarci. Non ci riesci? Sei pigrə.
E sti ca@@i.

Quando ho letto online che Devon Price, unə psicologə sociale, aveva scritto un libro intitolato “Laziness Does Not Exist” (la pigrizia non esiste) mi ci sono buttata a pesce con un entusiasmo smisurato e al grido di “Sì! Finalmente!”

In una intervista rilasciata a Jill Suttie per Greater Good Magazine, Price sostiene:

“Alla stragrande maggioranza delle persone nel mondo viene chiesto di fare di più di quanto sia psicologicamente o fisicamente possibile.  E quando chiedi alle persone di fare più di quello che possono fare, ovviamente appariranno e si sentiranno pigre, perché viene richiesto uno standard impossibile.”

Non voglio aiutare nessuno a conformarsi a standard impossibili. Voglio contribuire a cambiarli quei perdincibacco di standard impossibili!

Sono una psicologa psicoterapeuta e lavoro a Rovigo e online. Mi occupo del benessere psicologico di adulti e adolescenti.

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